i tombesi in the world  

the tombesi's family

 

      Sinottico migrantes en la Argentina

 

 

LOS TOMBESI MIGRANTES EN ARGENTINA

SALIDOS DE GENOVA DAL 1883 AL 1920

 

 

 

 

 

 

 

 

(da banca dati Fondazione Agnelli - Italia)

Cognome Nome Parentela Anni Sesso Stato civile Professione Religione Porto d'Imbarco Nave Data Arrivo Istruzione Classe FOGLIO
TOMBESI Angelo   45 M Celibe Jornalero Cattolico GENOVA San Martin 14/07/1883 Non sa  

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TOMBESI Vincenzo   47 M Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Bearn 02/10/1884 sa  

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TOMBESI Antonio   27 M Celibe Jornalero cattolico GENOVA Sirio 20/04/1885 Non sa   RA
TOMBESI Costantino   28 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Sin informacion 17/11/1885 sa   B.2
TOMBESI Domenico   62 M Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Sin informacion 17/11/1885 sa   B.2
TOMBESI Luigi   65 M Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Sin informacion 17/11/1885 sa   B.2
CICCIOLI Maria   58 F Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Sin informacion 17/11/1885 sa   B.2
TOMBESI Enrico   18 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Pelayo 30/12/1887 sa  

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TOMBESI Adelina   7 F nubile   Cattolico GENOVA Città Di Genova 04/12/1890 Sa terza

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TOMBESI Annitta   3 F nubile   Cattolico GENOVA Città Di Genova 04/12/1890   terza

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TOMBESI Clotilde   32 F Sposata casalinga Cattolico GENOVA Città Di Genova 04/12/1890    

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TOMBESI Vincenzo   56 M Sposata operaio Cattolico GENOVA Città Di Genova 17/12/1892 sa terza

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TOMBESI Natalina   22 F Sposata operaio Cattolico GENOVA Città Di Genova 17/12/1892 sa terza

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TOMBESI Nunziata   19 F nubile operaio Cattolico GENOVA Città Di Genova 17/121892 sa terza

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TOMBESI Enrico   16 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Re Umberto 21/11/1893 Non sa terza

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TOMBESI Rosa   25 F Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Re Umberto 21/11/1893 sa terza

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TOMBESI Francesco   40 M Sposata Bracciante Cattolico GENOVA Cashemire 23/09/1899 Non sa terza

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TOMBESI Antonio   26 M Celibe Agricultor cattolico GENOVA Scottia 06/10/1899    

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TOMBESI Settinio   27 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Perseo 20/11/1899 Non sa terza

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TOMBESI Raffaele   36 M Sposata Fornaciaio Cattolico GENOVA Savoia 15/10/1902 sa terza

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TOMBESI Barbera Figliastra 22 F   Contadino Cattolico GENOVA Città Di Genova 25/11/1905 sa terza

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TOMBESI Nazzarena parente 64 F Sposata Contadino Cattolico GENOVA Città Di Genova 25/11/1905 sa terza

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TOMBESI Antonio   30 M celibe Contadino Cattolico GENOVA Ciudad De Regio 23/11/1905 Sa  terza

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TOMBESI Umberto   15 M Celibe Contadino Cattolico GENOVA Ciudad De Regio 23/11/1905 sa terza

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TOMBESI Giuseppe parente 29 M Sposata Contadino Cattolico GENOVA Toscana 25/11/1905 sa  

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TOMBESI Maria parente 21 F nubile Contadino Cattolico GENOVA Toscana 25/11/1905    

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TOMBESI Virginia parente 7/9 F nubile   Cattolico GENOVA Toscana 25/11/1905    

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TOMBESI F.   21 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Ravenna 25/01/1905 sa terza  
TOMBESI Ruggero   17 M Celibe Muratore Cattolico GENOVA Bologna 14/09/1906 Non sa terza

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TOMBESI Teresa parente 29 F Sposata Ama decasa Cattolico GENOVA Bologna 14/091906 Non sa terza

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TOMBESI Filomena moglie 40 F Sposata Contadino Cattolico Sin Informacion Ravenna 03/11/1906 Non sa terza

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TOMBESI Cecilia figlia 17 F nubile Contadino Cattolico Sin Informacion Ravenna 03/11/1906 Non sa terza

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TOMBESI Adele Figlia 14 F nubile Contadino Cattolico Sin Informacion Ravenna 03/11/1906 Non sa terza

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TOMBESI Giusepina figlia 12 F nubile Contadino Cattolico Sin Informacion Ravenna 03/11/1906 Non sa terza

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TOMBESI Umberto figlio 7 M Celibe   Cattolico Sin Informacion Ravenna 03/11/1906 Non sa terza

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TOMBESI Orazio   44 M Celibe Jornalero Cattolico GENOVA Argentina 09/03/1907 sa terza

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TOMBESI Enrico   31 M Sposata Agricultor Cattolico GENOVA 1220 02/11/1908   terza

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TOMBESSI Umberto   18 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Re Umberto 27/11/1908 sa terza

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TOMBESI Laura   19 F nubile Campanola Cattolico GENOVA Lombardia 16/11/1909 Non sa terza

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TOMBESI Umberto   18 M Celibe Agricultor Cattolico GENOVA Siena 30/10/1909 sa terza

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TOMBESI Pasqualina moglie 22 F Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Toscana 05/07/1909 sa terza A.2
PROCACCINI Leonardo marito 27 M Sposata Agricultor Cattolico GENOVA Toscana 05/07/1909 sa terza A.2
GIOVANETTI Erminio marito 31 M sposato Agricultor Cattolico GENOVA Toscana 28/02/1904 sa terza A.1
TOMBESI Pellegrina   38 F Sposata Campanola Cattolico GENOVA Pssa Mafalda 23/10/1914 Non sa terza A.1
TOMBESI Giuseppe   21 M Celibe Contadino Cattolico GENOVA Pssa Mafalda 24/11/1920 Non sa terza

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La Storia

 

La Historia

La nave “RAVENNA” aveva 4.100 tonnellate di stazza lorda, era lunga 110 metri e larga 13. Era spinta da un gruppo motore di 4.000 cavalli che le permetteva di tenere una velocità di crociera di 13 nodi. Gli alloggi di prima classe potevano essere per cinquanta persone, concentrate nella tuga centrale, mentre nei cameroni per emigranti vi era posto per millenovecento passeggeri; l'equipaggio era composto da una settantina di marinai.
Varata il 2 marzo 1901, la "Ravenna" partì da Genova il 16 giugno dello stesso anno per il suo primo viaggio verso Montevideo e Buenos Aires. Nel 1903 navigò sulla rotta Genova - Napoli – New-York; fece tre viaggi e al ritorno da uno di questi perdette l'elica al largo di Algeri e dovette essere rimorchiata a Gibilterra da una nave appartenente a una compagnia inglese, che però sì chiamava "Calabria".
Dopo l'incidente, il piroscafo continuò a fare viaggi sulla rotta del Sudamerica, includendo anche gli scali di Rio e di Santos.
Requisita durante la guerra di Libia, la "Ravenna" trasportò materiali militari tra Napoli e Tripoli dall'ottobre del 1911 a marzo del 1912. Nel 19l6 venne nuovamente requisita ed effettuò il trasporto truppe per l'Albania.
Tornata al servizio civile, durante un viaggio di ritorno dal Sudamerica, il 4 aprile 1917, mentre stava navigando vicino a Capo Mele, fu silurata dal sottomarino tedesco U-52 del comandante Hans.
Il carico era composto da sessantamila quintali di lana greggia, trentumila di sego, cavalli e macchinari agricoli. Oltre alla merce, che si trovava nelle stive di prua, la "Ravenna" aveva a bordo un contingente di riservisti, figli di italiani residenti in Argentina, che erano alloggiati nelle stive di poppa convenientemente sistemate.
Dai racconti dei testimoni, il siluramento avvenne verso mezzogiorno. A quell'ora, infatti, la vedetta avvistò un sommergibile, che si avvicinava in emersione provenendo dall'isola Gallinara. il piroscafo tentò una manovra diversiva per sfuggire al nemico, che però fece in tempo a lanciare un siluro.
L’ordigno colpì la nave a poppa, vicino alle stive, e la fermò di colpo. Attraverso lo squarcio nelle lamiere provocato dal siluro, l'acqua invase le stive e la prua si alzò alta verso il cielo. La "Ravenna" raggiunse una posizione verticale e quindi si inabissò velocemente di poppa. L'affondamento fu rapidissimo: appena il tempo di mettere in mare le scialuppe e chi non vi trovò posto dovette stare a galla nuotando. La costa distava solo tre miglia, per cui tutti i pescatori di Albenga e di Andorra portarono aiuto ai naufraghi. Un'ora dopo la tragedia, quasi tutti furono in salvo, a terra.
Le vittime furono sei, cinque passeggeri e un marinaio.
Nel 1930, sulla "Ravenna" iniziarono i lavori per il recupero del carico. I palombari della Sorima, imbarcati sulla nave "Rostro", usarono le mine elettriche per aprire lo scafo e riportare a galla quel che potevano.
Il valore di quanto recuperarono fu di dieci milioni di lire dell'epoca.
 

El buque "Ravenna" tenía 4.100 toneladas de registro bruto, fue de 110 metros de eslora y 13. Fue accionado por un motor de 4.000 caballos que le permitía tener una velocidad de crucero de 13 nudos. El alojamiento de primera clase para cincuenta personas podrían ser, concentrado en la caseta central, mientras que en los dormitorios de los emigrantes que había espacio para mil novecientos pasajeros, la tripulación estaba formada por unos setenta marineros.
Lanzado 2 de marzo 1901, el "Ravenna" marchó de Génova el 16 de junio de ese año para su primer viaje a Montevideo y Buenos Aires. En 1903 se embarcó en la ruta de Génova - Nápoles - Nueva York, hizo tres viajes de ida y vuelta de una de estas perdió la hélice de la costa de Argel, y tuvo que ser remolcado a Gibraltar por un buque perteneciente a una compañía británica, pero fue llamado "Calabria".
Después del accidente, la nave continuó su viaje en la ruta de América del Sur, que también incluye paradas en Río de Janeiro y Santos.
Requisó durante la guerra de Libia ", Ravenna" equipos de transporte militar entre Nápoles y Trípoli, en octubre 1911-marzo 1912. En 19l6 fue requisado y operado de nuevo transporte de tropas a Albania.
Volviendo al servicio civil, durante un viaje de vuelta desde América del Sur, 4 de abril de 1917, y estaba navegando cerca del Cabo de Mele, fue torpedeado por los submarinos alemanes U-52 el capitán Hans.
El cargamento consistía de sesenta mil toneladas de lana en bruto, trentumila sebo, caballos y maquinaria agrícola. Además de los productos básicos, que estaba en la bodega del arco, el "Ravenna" llevaba un contingente de reservistas, los hijos de italianos que viven en Argentina, que fueron alojados en la popa tiene debidamente en cuenta.
De testigo cuentas, el torpedeo ocurrió alrededor del mediodía. En ese momento, de hecho, el puesto de observación avistó un submarino emergió acercarse Gallinara procedentes de la isla. el buque intentó una táctica de distracción para escapar al enemigo, pero tuvo tiempo para lanzar un torpedo.
La bomba estalló al paso del barco cerca de la popa, a los bunkers, y se detuvo. A través del agujero en la hoja causada por el torpedo, el agua inundó las bodegas y la proa se elevaba hacia el cielo. El "Ravenna" alcanzó una posición vertical y luego se hundió rápidamente popa. El hundimiento fue rápido: el tiempo justo para poner los barcos en el mar y que no habían encontrado un lugar para mantenerse a flote nadando. La costa está a sólo cinco kilómetros, por lo que todos los pescadores de Albenga y Andorra a ayudar a los supervivientes. Una hora después de la tragedia, casi todos estuvieron a salvo en tierra.
Las víctimas fueron seis, cinco pasajeros y un marinero.
En 1930, el "Ravenna" comenzó a trabajar en la recuperación de la carga. Los buzos de SORIMA, a bordo del barco "Rostro", utilizado para abrir la mina eléctrica reflotar el barco y lo que podían.
El valor de lo que se recuperó diez millones de liras.
 

 

 

Porto di Genova - Partenza della Principessa Mafalda per Buenos Aires

 

 
Il piroscafo Principessa Mafalda fu costruito nel 1908 dal cantiere navale Erasmo Piaggio di Riva Trigoso (Genova) per il Lloyd Italiano.
Il Principessa Mafalda era un piroscafo di lusso destinato ai viaggi transatlantici ed alla sua entrata in servizio era la più bella, la più veloce e per tonnellaggio la nave più grande della Marina Mercantile Italiana.
Prua verticale, due alberi, due fumaioli.Lunga 147,10 metri, larga 17, stazza di 9.210 tonnellate.
Stazzava 9.900 tonnellate. Velocità massima 19 nodi. Disponeva di due motori a vapore di 10.000 hp che azionavano le due eliche consentendo una velocità di crociera di 18 nodi. Poteva ospitare circa 1.600 passeggeri nelle varie classi, più circa 300 unità di personale viaggiante.
Varato il 22 ottobre del 1908, fece il viaggio inaugurale il 30 marzo 1909 sulla tratta Genova - Barcellona -  Rio de Janeiro - Santos - Montevideo - Buenos Aires.
Durante la prima guerra mondiale (1915-1918) fu messa al riparo dagli attacchi dei sommergibili austriaci nel porto di Taranto ed utilizzata come alloggiamento per gli ufficiali di marina, per riprendere servizio nel 1918 passando per incorporazione alla Navigazione Generale Italiana di Genova.
 
Nel gennaio del 1927 la società armatrice decise di mettere in disarmo la nave alla fine dell'anno stesso poiché tecnicamente sorpassata e già sostituita da navi più moderne, capienti e redditizie.

La nave salpò per l'ultima volta da Genova per Buenos Aires l'11 ottobre 1927 imbarcando 977 passeggeri e 287 persone di equipaggio.
Dal manifesto di carico risultava che avesse nelle stive anche un carico di 250.000 Lire d'oro inviate dal Governo Italiano alla Banca Nazionale Argentina.

Alle ore 17 della sera del 25 ottobre 1927, al largo della costa brasiliana davanti a Pôrto Seguro, ormai quasi a fine viaggio, la nave si fermò: l'asse di una delle due eliche (quella di sinistra) si era sfilata dai cuscinetti, allagando i compartimenti di poppa.
Le paratìe, probabilmente per vetustà, non erano più stagne o la pressione dell'acqua le fece saltare, cosicché l'acqua invase il locale caldaie, che però non esplosero.
Alle ore 22.10 il piroscafo, dopo quasi cinque ore di agonia, sollevò la prua al cielo e s'inabissò portando con sè 314 persone di cui  305 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio tra i quali il Comandante Cap. Simone Gulì che rimase coraggiosamente al posto di comando a dirigere l'evacuazione fino all'ultimo.
Nessuno dei 950 scampati al naufragio comunicò alle autorità di aver ricuperato o visto ricuperare le 250.000 lire oro che - secondo il manifesto di carico - giacevano tra le casse nelle profonde stive, che furono peraltro le prime ad allagarsi.
 
Era altresì impossibile col pericolo di imminente naufragio scendere oltre i dieci metri sott'acqua al buio, individuare la cassa contenente kg. 80,625 d'oro, liberarla dai lucchetti, trascinarla in coperta e metterla su una lancia senza essere notati.
E' perciò probabile che l'oro sia ancora all'interno del relitto, anche se nessuno lo può più garantire.
 
Ora il Principessa Mafalda giace nel fondo dell'Oceano Atlantico in qualche punto ad est della Punta Corumbau ad 80 miglia a S-E di Pôrto Seguro e 90 a N-E dall'Arcipelago delle Abrolhos sotto 1.300 metri d'acqua.
 
 
El vapor princesa Mafalda fue construido en 1908 por el astillero Erasmo Piaggio di Riva Trigoso (Génova) para el Lloyd Italiano.
Principessa Mafalda era un crucero de lujo para viajes transatlánticos y puesta en servicio era el mejor, más grande y más rápido de buques, el tonelaje de la marina mercante italiana.
Arco vertical, dos árboles, dos fumaioli.Lunga 147,10 metros de ancho, 17, arqueo de 9.210 toneladas.
Tonelaje 9.900 toneladas. Velocidad máxima 19 nudos. Tenía dos máquinas de vapor de 10.000 caballos de fuerza que afectaría a las dos hélices que permite una velocidad de crucero de 18 nudos. Podría albergar a unos 1.600 pasajeros en diferentes clases, además de cerca de 300 unidades de personal.
Lanzado 22 de octubre 1908, hizo el viaje inaugural el 30 de marzo 1909 la línea Génova - Barcelona - en Río de Janeiro - Santos - Montevideo - Buenos Aires.
Durante la Primera Guerra Mundial (1915-1918) fue colocado para proteger contra los ataques de los submarinos de Austria en el puerto de Taranto y se utiliza como vivienda para los oficiales de Marina, para reanudar el servicio en 1918 a través de la incorporación a la navegación en general italiano de Génova.
En enero de 1927, la compañía naviera decidió poner el buque al final del desarme a sí mismo como desfasado y ya sustituidos por buques más modernas, amplias y rentables.

El barco navegó por última vez desde Génova a Buenos Aires 11 de octubre 1927 embarcando 977 pasajeros y la tripulación 287.
En el manifiesto de carga se indica que es titular, en una carga de 250.000 liras de oro enviada por el Gobierno italiano al Banco Nacional de Argentina.

En 17 horas el 25 de octubre de 1927, frente a la costa brasileña frente a Porto Seguro, casi al final del viaje, el barco se detuvo: el eje de una de las hélices (la izquierda) había escapado de los cojinetes, inundaciones de los compartimentos de popa.
Los mamparos, probablemente la edad, se estanca ya no o la presión del agua hizo saltar, para que el agua inundó la sala de calderas, pero no llegó a explotar.
A las 22:10 horas la nave después de casi cinco horas de agonía, se levantó la proa y se hundió al cielo llevando consigo a 314 personas de las cuales 305 personas y 9 miembros de la tripulación incluye al comandante el capitán Simón Guli que se quedaron con valentía puesto de mando para dirigir la evacuación hasta el último.
Ninguno de los 950 supervivientes del hundimiento notificar a las autoridades han recuperado desde entonces o la recuperación de 250.000 francos de oro - de acuerdo con el manifiesto de carga - que se extiende entre los altavoces en los bunkers profundos, que fueron también los primeros en las inundaciones.
También era imposible con el inminente peligro de hundimiento de más de diez metros bajo el agua en la oscuridad, encontrar la caja que contiene kg. 80,625 de oro, libre de candados, lo arrastra en la cubierta y poner en un barco sin ser notado.
Por lo tanto è probable que el oro aún está dentro de los restos del naufragio, aunque ya no es capaz de garantir.
Ahora, la princesa Mafalda se encuentra en el fondo del Océano Atlántico en algún lugar al este de Punta Corumbau 80 millas al sureste de Porto Seguro y 90 a NE de l'archipiélago de Abrolhos a 1.300 metros bajo el agua.